La Bachelite ( ….e la fakelite )
La bachelite è una resina fenolica termoindurente ottenuta per reazione tra formaldeide e fenolo ottenuta soprattutto tramite reazione di Lederer-Manasse.
Fu sintetizzata per la prima volta da Leo H.Baekeland nel 1907, da cui prende il nome e brevettata nel 1909.
La sua produzione industriale prese avvio negli Stati Uniti e nel Regno Unito negli anni venti.
In Italia, invece, dobbiamo ricordare che durante il periodo bellico, quando è stata dichiarata da Mussolini l’autarchia , i materiali ferrosi erano destinati prevalentemente per l’esercito e per la costruzione del materiale bellico, e pertanto tutte le industrie italiane erano costrette costruire quanto di più possibile in bachelite.
Pressando a caldo, si ottengono oggetti con le caratteristiche fisiche, meccaniche, elettriche, con proprietà di isolamento termico più diverse che ne determinano l’uso. Sono ad esempio ottenuti in tal modo gli apparecchi telefonici, le palle da biliardo, radio, utensili da cucina, fiche da gioco, bottoni e, naturalmente, bijoux, i cruscotti delle automobili, molte parti protettive di apparecchi elettrici, ecc…
Materiale resinoso e scuro, ha il vantaggio di poter essere colorato in tutte le sfumature possibili, anche se ha il difetto di scolorirsi facilmente col passare degli anni. È indistruttibile. Con la bachelite si potevano imitare molti altri materiali, dal marmo all’avorio, dall’ambra al corallo, alla tartaruga, a varie pietre preziose e semipreziose. Può essere trasparente, traslucida o opaca. Con il passare del tempo assume comunque una patina in superficie e tende a screpolarsi.
La bachelite quindi è stata la prima forma di plastica prodotta sinteticamente nella storia dell’uomo e, per molti versi, il primo polimero sintetico in generale. Il primo materiale sintetico che negli anni del boom ci siamo ritrovati prepotentemente in casa con elettrodomestici e telefoni; quello che ha dato il via all’usa e getta che oggi consideriamo normale. Molto ricercati i pezzi di particolari colori: Butterscotch, un giallo oro con una punta di marrone prodotto solo negli anni’30; End of the Day, una miscela di tre o più colori contrastanti; Star Dust, trasparente con pagliuzze d’oro, scomparso alla fine degli anni ’30. I prezzi e la richiesta sono tali che i gioielli vintage non sono più sufficienti e ne vengono prodotti con bachelite riciclata.
Esiste anche la falsa bachelite (Fakelite…dall’inglese Fake….cioè falso). Bisogna saperla distinguere dalla celluloide e dalla lucite, che sono materiali molto simili ma più leggeri e delicati.
Oggi le bacheliti sono state sostituite da altre materie plastiche nella maggior parte delle loro applicazioni.
Ma è vero che la bakelite è tossica per i reni e il fegato, dato il contenuto di formaldeide che viene lentamente rilasciato?
Comment by Roberto — 2 Aprile 2013 @ 13:28