Archive for Febbraio, 2010
28 Febbraio 2010
Tags: a spatola, affilalamette, bachelite, barba, bilama, coramelle, culter tonsorium, egiziani, Feinschleiferei, fenestrato, forma lunata, Kampfe, King Camp Gillette, lamette, Marcel L. Bich, Maya, novacula, radi e getta, rasoi, storia, tonsores
- Affilamette a corda in bachelite
Se ieri vi ho parlato delle lamette da barba, oggi non posso non parlarvi di come le lamette una volta venivano affilate e quindi riutilizzate.
E tra tutti i miei ferri ho quindi trovato un affilalamette a corda acquistato in un mercatino dell’antiquariato.
Il mondo del collezionismo collegato alla rasatura abbraccia infatti, come abiamo visto ieri, la pubblicità sulle confezioni ed espositori di lamette ma anche l’insieme dei vari accessori che costituivano il corredo degli antichi negozi da barbiere, quali affila-lamette, bacili da barbiere, pennelli da barba, contenitori per lame usate, scatoline in latta serigrafata, antichi rasoi a mano libera ed anche elettrici, sedie professionali e seggiolini, stampe pubblicitarie, calendarietti profumati, targhe e insegne, astucci in pelle, bauletti vari porta-accessori, ecc…
In questo caso si tratta di un affila lamette da viaggio, in bachelite ( vediprecedente post sulla bachelite) degli anni 40.
Le dimensioni sono 6 x 3,5 cm ed è composto da due “valve” . La lametta viene posizionata tra quattro pettini di materiale leggermente abrasivo e trascinata in un movimento circolare e longitudinale da i due perni eccentrici che sono posti in rotazione da un sistema di ingranaggi a sua volta mossi dal movimento di trascinamento della cordicella .
Affilamette a corda in bachelite
Si inserisce la lametta, si chiude, si tira il cordoncino (more…)
27 Febbraio 2010
Tags: Collezioni, lamette da barba, lamettofilia, minicollezioni
Collezione di Lamette da Barba
Qualunque collezionista sa bene quanto sia difficile spiegare il perchè si sia tanto appassionato a ciò che costituisce l’oggetto della propria raccolta.
Forse è questione di cromosomi ( come sembra sia stato scoperto di recente ), o forse si tratta di una sorta di malattia…
Qualunque sia il motivo, in breve, ci si ritrova talmente coinvolti da dedicare molto denaro e molto tempo libero alla ricerca, alla catalogazione, allo studio e all’esposizione in bella mostra della propria collezione.
Nel mio piccolo ho fatto raccolte di un po’ di tutto : francobolli, monete, chiavi, cavatappi, cartoline ecc…..
Ne ho veramente di tutti i tipi. Non sono delle enormi collezioni….anzi….e proprio per questo le definisco minicollezioni…
Ma spesso nelle mie umili collezioni troviamo comunque pezzi rari o quanto meno originali in quanto cerco sempre il più possibile di tralasciare il “comune” o “popolare”.
Tra queste, non potevano mancare di certo Le lamette da barba ( più che altro la bustina che le contiene ) .
Credo siano uno dei tipi di collezionismo più coinvolgenti, più colorati : quelle illustrazioni un po’ fuori moda, inconsciamente riportano ai tempi dell’infanzia, alle prime raccolte di figurine o francobolli.
Un’altra delle molle che spingono ad appassionarsi così fortemente a questo genere di collezionismo è sicuramente, come per le cartoline e per i francobolli, anche nella possibilità (more…)
26 Febbraio 2010
Tags: antico, arcolaio, cardatore, cardatori, cardatura, concia, conocchia, fuso, lanaioli, lavaggio, lavorazione della lana, pettinatori, protettore, rigenerata, S.Biagio di Sebaste, scardasso, sgrassatura, stamaioli, tessitura, tintura, vergine
Antico Cardatore o Scardasso
Ecco un altro oggetto trovato in un mercatino dell’antiquariato. Un oggetto molto semplice ma a prima vista anche molto inquietante.
Ed in effetti è uno strumento professionale di uso quotidiano che in passato è stato utilizzato anche come oggetto di tortura.E’ un antico cardatore…..fatto in legno su cui è fissato un pezzo di ferro circolare su cui, a sua volta, sono infilati una moltitudine di ferri che possono sembrare anche chiodi.
Ma cosa serviva ??
Il cardatore è un oggetto utilizzato in una delle varie fasi della lavorazione della lana.
La lana è una fibra tessile naturale che si ottiene dal vello di ovini (pecore e di alcuni tipi di capre), conigli, camelidi (cammelli) e alcuni tipi di lama. Essa si ottiene attraverso l’operazione di tosatura, ovvero taglio del pelo, che per le pecore avviene in primavera ( .. dopo che il periodo invernale ha incrementato la crescita della lana per proteggere l’animale dal freddo). La lana che si viene ad ottenere viene definita lana vergine. La tosatura costituisce un momento di socializzazione particolare nella vita della comunità pastorale oltre ad un momento particolare della economia pastorale. Un altro metodo per ricavare la lana è quello di recuperarla dopo la macellazione della pecora stessa.
La lana che si ricava si chiama lana di concia.
L’industria inoltre riutilizza la lana ricavata dagli scarti di produzione; si parla in questo caso di lana rigenerata.
La lavorazione della lana era opera dei Lanaioli, i quali però non facevano tutto loro, e molte delle varie lavorazioni intermedie venivano svolte da altri artigiani con compiti specifici.
La prima operazione cui era sottoposta la lana era la smistatura, ossia la scelta e la separazione delle diverse parti del vello di pecora; a seconda del tipo di tessuto che si doveva produrre, infatti, si impiegavano diverse qualità di lana. La più fine e raffinata era quella usata per confezionare i panni delle botteghe più importanti.
Segue il lavaggio. Chiaramente la lana appena tosata risulta sporca e va ripulita : la lana tosata dai diversi allevamenti ovini viene raccolta dalle donne per essere sottoposta a lavaggio, con abbondante acqua fredda e, solo se necessario, un po’ di sapone (acqua calda e sapone fanno
infeltrire la lana). A seconda delle varie tradizioni e località, spesso come detergente in (more…)
24 Febbraio 2010
Tags: bilancia, bracci, gioco, romana, romano, stadera
Antica Stadera o Bilancia Romana
È da 2000 anni la regina del commercio e dei mercati: versatile, robusta, facilmente trasportabile. Per chi ne fosse interessato consiglio precedente post con Breve Storia delle Bilance.
La stadera è una bilancia di origine romana basata sul principio delle leve.
È costituita da una leva a bracci diseguali (giogo) e da un punto mediano (fulcro) che, in genere, si presenta fisso.
Antica Stadera o Bilancia Romana
Sul braccio più lungo, che può recare una o più scale (in genere 2), scorre un peso detto romano; su quello più corto può esservi o un piatto o un gancio recanti l’oggetto o la (more…)
23 Febbraio 2010
Tags: a molla, a pendolo, bascula, bilancia, bilancia Bérange, coltelli, da farmacia, fedelta, Gilles Personne de Roberval, Joséph Béranger, Museo della Bilancia, pesa-lettere, pesa-oro, Phillips Mathaüs Hahn, precisione, romana, sensibilità
Bilancia Pesa-Lettere
La più antica bilancia è la nostra mano. Una mano ben allenata può avere una sensibilità tale da apprezzare le variazioni di qualche milligrammo.
L’onestà o, meglio, la disonestà di qualche frettoloso pesatore ha richiesto, fin dall’antichità, che si stabilissero “pesi e misure” in modo che nessuno potesse essere vittima di inganni e abusi.
Omero e la Bibbia menzionano l’esistenza della bilancia costituita da un semplice “giogo” a due bracci la cui uguaglianza era la regola-base della precisione.
Ma, presto, ci si rese conto che il principio fondamentale dell’equilibrio era il rapporto “peso x lunghezza”, constatazione alla base della precisione della bilancia romana e della bascula.
Simbolo di equilibrio nel giudizio e di onestà morale, le prime rappresentazioni di bilance risalgono all’VIII secolo avanti Cristo. Un bassorilievo egizio rappresenta un precettore nell’atto di mostrare agli allievi una bilancia. Un’anfora greca del 600 A.C. ha come decoro una bilancia. Delle iscrizioni egiziane del 500 A.C. rappresentano delle bilance. Nella chiesa di San Pietro di Spoleto, eretta nel 1200, fra i bassorilievi appare, simbolica, una bilancia. Nel XVII secolo esistono soltanto due tipi di bilance: quella “a bracci uguali”, spesso fragile e di debole portata, e la “romana” a bracci diversi, più robusta ma poco precisa
Nel 1670 Gilles Personne (o Personnier) de Roberval, matematico, specialista di meccanica e fisica, membro dell’Accademia Reale di Scienze sotto il regno di Luigi XV, avendo osservato come nelle transazioni commerciali l’eccessiva rapidità della pesata andasse a scapito della precisione e dell’onestà, studiò delle bilance che permettessero di appoggiare gli oggetti non più in un posto preciso, ma in una zona più estesa. Roberval arrivò a costruire un “giogo” a forma di rettangolo, deformabile sotto la “carica” del peso secondo un preciso (more…)
22 Febbraio 2010
Tags: cartoccio, coltivazione, mais, pannocchie, polenta, sfogliatura, sgranatura, spannocchiatori, tradizioni
Spannocchiatori in ferro del 1800
Spannocchiatori in ferro del 1800
Tra tutti i miei ferri vecchi, ad esclusione di parecchi chiodi e qualche chiave, forse questi spannocchiatori in ferro del 1800 per granoturco sono tra gli oggetti più semplici, ma con alle spalle una tradizione di secoli carica di colori, profumi, suoni, poesia…
Il Mais ( nome italiano della Zea Mays, specie del genere Zea ) è chiamata anche grano turco, granoturco, formentone, frumentone, grano d’India, granone, melone, polenta, ecc.. Numerose e commiste sono le varietà e razze italiane e veramente ottime per i loro caratteri. E’ una pianta originaria dell’America e propriamente degli altipiani del Perù, della Bolivia, dell’Equador; fu introdotto in Europa da Cristoforo Colombo in seguito alla scoperta di quel Continente dove era largamente coltivato dalle tribù indiane.
Attualmente è una coltura che si è diffusa in tutto il mondo.
Appartiene alla famiglia delle graminacee; è una pianta a sessi separati, ad infiorescenza a pannocchia, alta fino a tre metri, con foglie sessili spadiformi. L’infiorescenza maschile è all’apice, quella femminile è nella pannocchia. Questa specie di spiga è avvolta da una serie di brattee che formano il cartoccio che viene asportato dopo la raccolta della pannocchia.
Il prodotto del mais viene impiegato per uso alimentare umano e zootecnico, per uso industriale in quanto se ne estrae, oltre alla farina, l’amido di granoturco e l’olio di granone (usato in saponeria, nella finitura del cuoio e come lubrificante), il quale, se raffinato, serve ad uso alimentare sia puro che miscelato.
Con i chicchi del mais, fatti macinare al mulino, si ottiene la farina gialla, con la quale si fa la polenta.
Nella nostra zona la polenta ( ora comunque molto apprezzata come contorno ) si mangiava qualche volta durante l’inverno e solo le famiglie più povere ( che tuttavia non erano poche ) erano costrette a mangiarla piuttosto spesso (e molte volte anche come unica portata ).
Spannocchiatori in ferro del 1800
Per quanto riguarda l’uso della farina di mais (more…)
20 Febbraio 2010
Tags: Alexander Graham Bell, American Telegraph and Telephon, Antonio Meucci, At&t, Bell Company, Fratelli Gerosa, Innocenzo Manzetti, manovella, storia, telefono, télégraphe parlant, telettrofono, Western Eletric Company, Western Telegraph
Telefono Manovella Western Electric Company
Le foto in questione sono relative di un Antico Telefono da Parete a Manovella in Legno della Western Eletric Company….. ma chi è questa ???
e ……a quando risale il telefono ???
Negli stessi anni del telegrafo elettrico, inventori e scienziati propongono uno strumento nuovo e più potente: nasce il telefono, capace di trasportare la voce umana a distanze sempre crescenti.
Inizialmente immaginato come naturale sostituto del telegrafo, diventa un mezzo di comunicazione per tutti, in grado di modificare le abitudini sociali e ridisegnare le relazioni.
Telefono a Manovella Western Electric Company
Nel 1871 Antonio Meucci (1808-1889) brevetta il telefono, o meglio il “telettrofono“, un sistema di trasmissione che però, anche per l’inadeguatezza del microfono, funziona solo su brevi distanze.
Il primato spetta comunque ad un valdostano,
Innocenzo Manzetti, che riuscì a realizzare un apparecchio elettrico in grado di comunicare a distanza già intorno il 1860, ma senza riuscire a sviluppare ulteriormente il progetto. Manzetti battezzò la sua invenzione, basata sull’induzione elettromagnetica, “
télégraphe parlant“. Come riportano numerose testimonianze
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19 Febbraio 2010
Tags: acchiappamosche, antico, carta moschicida, ciapamosche, mosche, moschera, vetro
Antico Acchiappamosche o Moschera
La presenza delle mosche si è drasticamente ridotta nei piccoli e grandi centri con la trasformazione della societa agricola e quella industriale. Oggi mucche, pecore, capre e galline non attirano più massicciamente questi fastidiosi insetti ( anche se ben rimpiazzati dalle zanzare ) in quanto confinate nelle campagne. Ma tanti anni fa non era così.
La battaglia quotidiana contro le mosche aveva quasi il sapore di un corpo a corpo, con mezzi semplici e non meccanici.
In alternativa alla ripugnante carta moschicida, spesso appesa ben in vista nei punti strategici dell’abitazione, c’era l’acchiappamosche in vetro, o “moschèra” o “ciapamosche”.
Questo era un oggetto di vetro (quello della foto risale all’800 ), di forma panciuta, con parte inferiore concava, poggiante su 3 piedini.
Antico Acchiappamosche o Moschera
Posta al centro del tavolo con acqua mielata, acetata o zuccherata, ( sia all’inteno della bottiglia e/o su un piattino subito sotto la sua apertura sul fondo ) e tappata con il proprio tappo. Mosche e altri insetti venivano attirati dai profumi e quando se ne volavano via entravano nella bottiglia. Non trovando l’uscita venivano così catturati (more…)
14 Febbraio 2010
Tags: decotti, erboristeria, fitoterapia, infusi, Ippocrate, medicina, pressa, Striscia la Notizia, terapia
In un mercatino dell’antiquariato ho trovato questa bella pressa tutta in legno e ferro…..
Antica Pressa per Decotti e Infusi
Non ne ho capito subito la funzione….poi ho cercato qualche informazione.
E’ stata datata metà 800 e serviva per decotti e infusi.
Tutte le culture e le popolazioni sin dalla preistoria, prevedevo l’utilizzo di piante o estratti di piante come pratica terapeutica umana per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere. Decenni fa molto rilievo veniva dato alle piante e al loro potere curativo.
Il bergamotto, la verbena e il lupino, ad esempio, servivano a lenire i sintomi della malaria, la scilla marittima e la parietaria curavano la cirrosi del fegato e l’idropisia.
Alcune di queste soluzioni naturali vengono usate ancora oggi. Molti altri prodotti erboristici non avevano funzioni specifiche, non facevano né male né bene. Erano pressoché inutili.
In natura esistono circa 442.000 specie di piante. Si stima che oltre il 90% di esse contengano sostanze vitaminiche o complessi pro-vitaminici essenziali per la normale funzionalità bio-chimica umana.
Possiamo quindi iniziare a parlare di Fito-Terapia.
Questo termine significa letteralmente “terapia con la pianta” (dal greco: Fitos, pianta).
Essa è sempre stata patrimonio di chi voleva mantenere in vita i malati e, possibilmente, portarli alla guarigione.
Antica Pressa per Decotti e Infusi
Nell’Antichità, i conoscitori di questa tecnica erano i sacerdoti, ma da Ippocrate in poi i medici-erboristi ne fecero la “Medicina”, intesa nel senso moderno del (more…)
13 Febbraio 2010
Tags: Albert Einstein, freezer, frigorifero, ghiacciaia, ghiaccio, John Gorrie, neve, neviere, Rex, Tellier, Windhausen
Antica-Ghiacciaia-Rex
Ghiacciaia in legno anni 20/30, ha un’apertura superiore dove venivano infilati i blocchi di ghiaccio, ed uno sportello frontale. Ha gli interni zincati, maniglia di chiusura e cerniere tutti originali. Sul frontale, la nota marca REX.
A metà 900, il frigorifero era di legno, ed era ancora un bene di lusso.
La struttura esterna era simile a quella del modello standard di adesso:
parte frigo sotto e piccola parte freezer sopra, che in realtà era un buco in cui veniva messo un blocco di ghiaccio il quale permetteva al cibo contenuto nella parte sotto di restare fresco.La parte sotto era generalmente divisa in
due o tre scomparti.
Antica Ghiacciaia REX
I lettori non più giovanissimi ricorderanno senz’altro i tempi in cui, specialmente d’estate, si vedeva per le strade qualche garzone che di buon passo, sulla spalla ricoperta da un panno, trasportava lunghe barre di ghiaccio gocciolante, destinate a quegli antenati dei frigoriferi che portavano appunto il nome di ghiacciaie.
Le tecnologie più moderne hanno cancellato quell’usanza: il freddo e il ghiaccio vengono assai più comodamente prodotti in casa e delle barre di ghiaccio non si sente più la necessità.
Eppure quel commercio aveva segnato in una certa misura, a partire almeno dal Seicento, uno degli aspetti della modernità.
Mi ricordo che arrivava un uomo con un carrettino a tre ruote che conteneva una decina di blocchi di circa un metro (more…)
12 Febbraio 2010
Tags: addometro, calcolatrice, meccanica, storia, The Lightning Adding Machine Co
Calcolatrice Meccanica - The Lightning Adding Machine
Si tratta di una addizionatrice a ruote dentate con riporto automatico o addometro prodotta dalla “The Lightning Adding Machine Co.” (Los Angeles, USA).
L’immissione degli addendi si ottiene mediante la rotazione di dischi, una per ogni cifra, aiutati da un pennino di metallo.
Calcolatrice Meccanica - The Lightning Adding Machine
Si tratta di un modello particolare ed elegante, evoluzione del Grand Rapids ( modello molto simile ), che per le sue caratteristiche e ingegno non poteva (more…)
10 Febbraio 2010
Tags: acido solfidrico, alchimia, apparecchio, chimica, chimie, idrogeno, Kipp Petrus, solfuro di ferro, solfuro di zinco
Apparecchio di Kipp Petrus
La chimica deriva il suo nome dal francese “chimie“, traduzione letterale di “alchimia“, a sua volta derivata dalla parola araba che indica la pietra filosofale, leggendario materiale che si diceva capace di tramutare i metalli in oro; proprio la vana ricerca di questa chimerica sostanza portò alla nascita della chimica come scienza.
La chimica mi ha sempre interessato. E’ affascinante vedere un laboratorio, tutte quelle ampolle, quelle strane sostanze di vari colori che bollono e fumano.
Così di mercatino in mercatino, sono riuscito a fare una piccola raccolta di materiale utile per esperienze di termodinamica, chimica ed elettrochimica.
Non che aspiri a diventare un piccolo chimico ! Non ne ho le conoscenze.
Lo strumento nelle foto è detto “Apparecchio di Kipp” dal nome del chimico olandese Kipp Petrus Jacobus (1808 – 1864), e permette di ricavare in gran quantità (ma in modo perfettamente regolabile) i gas che si sviluppano sfruttando
un’opportuna reazione chimica tra una soluzione acquosa acida e un solido insolubile. In pratica viene usato soprattutto per ottenere idrogeno o acido solfidrico.
Apparecchio di Kipp Petrus
L’apparecchio di Kipp è formato da tre ampolle; la seconda e la terza dall’alto sono in comunicazione tra di loro, così come la prima e la terza. Se si vuole ottenere idrogeno gassoso, nella seconda vengono inseriti dei grani di zinco o ferro, mentre nella (more…)
9 Febbraio 2010
Tags: abiti, antiche, costume, fashion victims, Giornale delle mode, La Mode Illustrée, moda, modaioli, modanti, riviste, sartoria, stampe, tavole, Ulrico Hoepli
Tavole Modellini Moda
Che dire… qui non parliamo dei miei classici ferri vecchi.
Ma parliamo sicuramente di cose che sono legate a professioni e tradizioni, sono strumenti di lavoro e che mettono in risalto tutto l’ingegno dei nostri avi.
Inoltre le stampe di moda non finiscono mai di affascinare, anche se tra noi e loro è trascorso più di un secolo come in questo caso.
Anzi, col tempo acquistano un profumo “d’antan” che le rende più emotive, soffuse della nostalgia di un passato che si vorrebbe vivere ma non c’è più. Qui abbiamo alcune delle molte stampe che ho trovato in giro per mercatini dell’antiquariato che al tempo errano allegate a dei giornali di moda.
Parliamo della fine dell’800 e la rivista usciva settimanalmente alla domenica, perché le signore lo comprassero uscendo da messa.
Dalla seconda metà dell’Ottocento il costume si razionalizza e si afferma la distinzione tra i lindi e semplici abiti da casa, quelli un po’ più ricercati da passeggio, più ricchi per il pomeriggio, e da sera. ma da qualche anno, erano già iniziate le mode.
Tavole Modellini Moda
E’ utile chiarire subito il significato delle parole “costume” e “moda”.
Con il termine “costume”, già apparso in italiano nel Cinquecento, si intende un certo “modo di vestire”, sottintendendone la persistenza e uniformità per alcuni aspetti che sono dettati da valori
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8 Febbraio 2010
Tags: brevetto, calcolatrice, otis king, regolo calcolatore
- Regolo
Calcolatore Otis King
Questo è proprio uno strano aggetto. Quando l’ho visto mi ha attirato subito….e non avrei mai detto che fosse proprio una specie di calcolatrice.
In realtà, prese un po di informazioni, ho scoperto che questo è il regolo calcolatore di Otis Carter Formby King , sicuramente uno dei principali geni matematici che provarono risolvere il problema delle operazioni. E che sicuramente va affiancato alla storia delle calcolatrici che ho già raccontato ( Vedi Post ).
Il regolo è un cilindrico composto da due tubi telescopici in ottone che si estendono e ruotano sul corpo centrale. Il funzionamento è del tutto analogo a quello dei regoli lineari.
Con questa specie di calcolatrice manuale era possibile fare moltiplicazioni, divisioni e calcoli logaritmici.
Il regolo è stato prodotto e commercializzato dalla Carbic Ltd.- 171 Seymour Place – Londra dal 1922 a circa il 1972.
Le dimensioni sono 153 mm chiuso, 262 mm esteso, x 31 mm diametro.
Regolo Calcolatore Otis King
C’erano due versioni di questa calcolatrice – il modello K e L.
Otis depositò il brevetto il 20 agosto 1921. Con il numero 183723…come da foto.
“Otis King’s British Patent 183723 Otis Carter Formby King’s patent “Improvements in and relating to Calculating Apparatus” was filed Aug. 20, 1921 and (more…)
7 Febbraio 2010
Tags: ad anima, alcool, alluminio, bronzo, carbonella, egiziani, Eldec, Electric Flat Iron, ferro da stiro, funiculum, gas, ghisa, Henry Seeley, lingotto, lingua di bue, petrolio, piastra, storia, vapore
Ferro Da Stiro ad Alcool
Come tutti gli appassionati di Ferri Vecchi, o cose vecchie, o cose antiche, anche io non ho resistito ed ho, nel mio piccolo, una raccolta di vecchi ferri da stiro.
I vari mercatini dell’antiquariato o mercatini dell’usato, ne sono pieni. Vecchi ferri da stiro di tutti i tipi ( molti anche riprodotti di recente ) compaiono sulle varie bancherelle.
Ma ho cercato il più possibile di variare modelli. Non tanto per quanto concerne la forma, la grandezza o la decorazione. Ho cercato di trovarne di diversi per il modo in cui venivano usati o alimentati.
Ho anche fatto qualche piccola ricerca sulla storia del ferro da stiro.
Che cercherò di riassumere il più possibile:
Intanto….che cos’è il ferro da stiro ??
Vecchio Ferro da Stiro ad Alcool
Il ferro da stiro è un piccolo elettrodomestico che viene impiegato per rimuovere le pieghe nel tessuto che spesso derivano dal lavaggio in lavatrice.
Sebbene il nome derivi dal materiale con il quale venivano anticamente costruiti, il ferro, le piastre dei moderni ferri da stiro sono costruite prevalentemente di alluminio ed in alcuni casi vengono sottoposte ad un trattamento speciale per renderle antiaderenti, facilitando così lo scorrimento sui tessuti.
La stiratura funziona allentando i legami tra le catene di polimeri all’interno delle fibre del materiale. Mentre le molecole vengono riscaldate, le fibre sono sottoposte alla pressione della piastra, che le mantiene in posizione mentre si raffreddano. Alcuni materiali, quale il
cotone, richiedono l’aggiunta di acqua per allentare ulteriormente i legami intermolecolari.
Negli affreschi delle tombe nella Valle dei Re, vediamo i Faraoni indossare gonnellini fittamente plissettati. La stessa cosa vale per i nobili della civiltà minoica rappresentati (more…)
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