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Calcolatrice

1 Febbraio 2010

Antica Macchina Calcolatrice a Manovella Walther ….e storia della calcolatrice

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Macchina Calcolatrice a Manovella Walther

Calcolatrice a Manovella Walther n.61052 – Modell wr10 buromaschinenges – Nazionalità tedesca.
La “calcolatrice” è un dispositivo in grado di eseguire calcoli numerici.    

Guardate e ammirate la complessità di questa macchina calcolatrice, due manovelle da spostare a destra, una a sinistra, cinque levette per il funzionamento, una in particolare per la sottrazione o la somma dei numeri,
tutta meccanica.    

Come si usa… si impostano i numeri da sommare, un giro di manovella e la levetta sul segno somma; si impostano altri numeri da sommare, altro giro di manovella . Si legga la somma sul contatore generale, e…  non tutto
qua !!!  Ma per chi ne è davvero interessato ho trovato una mini guida molto interessante di un modello sempre della Walther molto simile a questo scaricabile qui : Tutorial Calcolatrice a Manovella (4449 download )
Breve ma interessante storia della Calcolatrice.    

Fin dai primordi dell’umanità, il problema di fare i conti era un problema sentito, e all’inizio c’erano fondamentalmente due sole soluzioni.
La prima erano le dita, ossia utilizzare la disposizione e il movimento delle dita per facilitarsi nell’eseguire i conti. In inglese per indicare i numeri rappresentati con le dita, veniva utilizzato il termine latino digita, da cui digit e  a qui il termine  digitale.    

Macchina Calcolatrice a Manovella Walther

La seconda tecnologia primordiale erano i sassi, che in latino si chiamavano calculi da cui il termine calcolo.
È facilmente intuibile come il costituire dei mucchietti di sassi e spostarli possa favorire l’esecuzione di conti. L’evoluzione del calcolo con i sassi  sono i pallottolieri e gli abachi.  Possiamo considerarli un semplice modo per organizzare  e strutturare i mucchietti di sassi. Questi strumenti sono rimasti in uso fino ai nostri giorni, soprattutto in Russia e in Estremo Oriente: i pallottolieri cinesi  e giapponesi sono molto noti per la loro efficienza. Gli abachi erano spesso costruiti con una struttura di legno che sosteneva dei fili su cui scorrevano delle palline. Furono usati durante i secoli precedenti all’introduzione del sistema di scrittura numerale arabo e sono largamente usati tuttora dai mercanti e dagli impiegati in Cina ed altrove.    

Macchina Calcolatrice a Manovella Walther

Un pallottoliere strano era quello il pallattoliere a scacchiere. Esso era formato da una grande tavola suddivisa in riquadri su cui si  spostavano delle pedine ed  era molto utilizzato nelle isole britanniche. Tanto che da esso deriva il termine  “Cancelliere dello Scacchiere” con cui è
designato il Ministro del Tesoro inglese.    

Sostanzialmente la tecnologia degli strumenti di  calcolo non si è evoluta fino al ’600. In questo secolo assistiamo ad una vera e propria rivoluzione. Vengono realizzati alcuni strumenti innovativi, molti dei quali resteranno in uso per secoli o influenzeranno sensibilmente i futuri sviluppi tecnico-scientifici. Ricorderò brevemente Galilei con il  suo compasso geometrico militare
Keplero, che all’epoca divenne famoso con i bastoncini moltiplicatori ma che, soprattutto, inventò i logaritmi, su cui si basano i regoli calcolatori utilizzati dagli ingegneri fino a pochi decenni or sono.    

Wilhelm Schickard, un matematico e astronomo tedesco, costruì il primo prototipo di una calcolatrice, chiamato Orologio calcolatore nel 1623.
Purtroppo era una persona estremamente sfortunata. Il prototipo di legno andò in fiamme con l’officina del falegname che l’aveva  realizzato.
Lui fece appena in tempo a descrivere la propria invenzione in una lettera al famoso astronomo Keplero prima di morire di peste bubbonica. Il  carteggio con Keplero è stato ritrovato solo di recente. Quindi per moltissimo tempo  si è creduto che la prima calcolatrice fosse quella di
Pascal.    

Macchina Calcolatrice a Manovella Walther

Circa 20 anni dopo, nel 1645, il matematico francese Blaise Pascal, per aiutare il padre funzionario delle tasse, inventò il dispositivo di calcolo poi conosciuto come Pascalina; esso eseguiva però soltanto addizioni.    

Gli storici dicono che Pascal incontrò seri problemi per ottenere dagli artigiani dell’epoca la realizzazione di ingranaggi rigorosamente uguali. Magari senza ornamenti artistici, ma che garantissero un movimento fluido e preciso. Lo sforzo fu tale che la salute di Pascal pare sia stata minata proprio dalla realizzazione di questa macchina.  Pascal ottenne un brevetto reale per la propria invenzione, che fu realizzata in diversi esemplari e, soprattutto, venne accuratamente descritta nell’Enciclopedia di Diderot, diventando il punto di riferimento per le esperienze successive.    

 Il problema delle macchine del ’600 è che, aldilà della  grande inventiva dei loro ideatori, non si riesce ad uscire dalla fase prototipale. È quasi impossibile produrre una grande quantità di parti meccaniche precise e intercambiabili tra di loro. Ogni macchina costruita era un “opera d’arte” a sé stante. Se si voleva realizzare un secondo esemplare,  a parte la progettazione, si doveva ripartire quasi da zero.    

Macchina Calcolatrice a Manovella Walther

Alla Pascalina seguirono diverse macchine (in Italia quella di Burattini). La più interessante è quella del matematico tedesco Gottfried Leibniz, che contiene già alcune innovazioni che saranno alla base delle macchine prodotte nel ’800 e nel ’900.
Essa era infatti in grado di eseguire anche le moltiplicazioni grazie ad un innovativo meccanismo chiamato traspositore, basato su un cilindro a scalini con rilievi di diversa lunghezza.    

All’inizio del secolo successivo, Giovanni Poleni introdusse un nuovo traspositore, basato su una ruota con pioli sporgenti mobili. Questi due dispositivi furono alla base di quasi tutte le macchine in grado di eseguire moltiplicazioni realizzate nei secoli seguenti.    

Per riuscire a superare i limiti produttivi bisogna arrivare al 1800 quando scoppia la Rivoluzione Industriale e nasce l’industria meccanica. I nuovi opifici sono in grado di sfornare a basso costo una grandissima quantità di pezzi di assoluta precisione, tutti
rigorosamente uguali fra di loro e assolutamente intercambiabili.Grazie allo sviluppo dell’industria meccanica, vennero messe in pratica le idee dei secoli precedenti e realizzate le prime calcolatrici meccaniche prodotte industrialmente.    

Macchina Calcolatrice a Manovella Walther

Nel 1820 Xavier Thomas de Colmar inizia la produzione del suo Aritmometro basato sul progetto di Leibniz.
Alla fine del 1884, Dorr Felt realizzò la Comptometer, la prima addizionatrice a tasti, a cui fece seguire la Comptograph, la prima calcolatrice scrivente. Tuttavia, il merito di aver introdotto lo scontrino viene normalmente attribuito alla calcolatrice
di Burroughs di poco successiva. Sempre in quegli anni, Frank Stephen Baldwin e soprattutto Willgodt Odhner realizzarono le prime calcolatrici che riprendono la ruota a denti mobili di Poleni ( o ruote di pioli ) e che avranno un enorme successo nel secolo seguente ( stiamo parlando delle calcolatrici del tipo delle foto) . Dopo la Rivoluzione Russa nel 1917 la fabbrica che li produceva venne nazionalizzata e la produzione fu spostata in Svezia. Odhner morì nel 1905 e il brevetto fu ceduto alla ditta che sarebbe diventata la tedesca Brunsviga. La Odhner rimase in Svezia come Original Odhner.
Dopo lo scadere del brevetto, molte marche apparvero con macchine simili fino agli anni ’70 come Facit, Felix (Feliks), Lipsia, Multo, Optimus, Triumphator, Walther (Schubert).    

Nel 1822 Charles Babbage iniziò a lavorare al Difference Engine, macchina già concepita nel 1786 da J.H. Müller ma mai costruita fino a quel momento. La macchina doveva servire a riscrivere le tavole logaritmiche che, altrimenti calcolate a mano, presentavano numerosi errori. Per vari motivi il progetto venne abbandonato.    

Nel 1882 Herman Hollerith del MIT realizzò le prime macchine calcolatrici elettriche funzionanti a schede perforate.    

Macchina Calcolatrice a Manovella Walther

Nel 1936 Alan Turing schematizzò i limiti delle macchine calcolatrici, ponendo le definizioni di quella che sarebbe diventata famosa come macchina di Turing.    

Nel 1947 i transistor entrarono nel mercato di massa e, nel 1954, l’IBM esibì una grande calcolatrice basata interamente su questi componenti.
La stessa IBM, nel 1957, rilasciò la prima calcolatrice commerciale a transistor (l’IBM 108).
All’inizio del 1961 fu lanciata sul mercato la prima calcolatrice totalmente elettronica da ufficio ( usava valvole termoioniche per la circuiteria e tubi nixie per il display).    

La prima calcolatrice portatile, introdotta nel gennaio 1971, era la Sharp EL-8 ….ma da qui in poi la storia è molto più recente, e forse nemmeno più interessante.    

Un po’ di foto…..:
Un po’ di foto…..:
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  1. Buon giorno, vorrei sapere se avete uno dei due calcolatori funzionanti in ottimo stato e qual’é il prezzo. Ringrazio vivamente. Egidio

    Comment by Egidio Voilpe — 25 Gennaio 2011 @ 12:26
  2. Caro Egidio , io non vendo niente, sono un appassionato collezionista, per
    darti una risposta guarda su Ebay al seguente link

    http://shop.ebay.it/?_from=R40&_npmv=3&_trksid=m570&_nkw=calcolatrice+a+manovella

    Un salutone Rino

    Comment by Rino — 16 Febbraio 2011 @ 15:22
  3. Invito a leggere la mia “Piccola storia della calcolatrice ” nel mio sito http://altratecnica.it oppure direttamente cliccando http://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/miscellaneaindicegenerale/calcolatrice/calcol_dic2003.html
    Ritengo ci siano alcuni spunti interessanti come ad esempio il calcolo della radice quadrata eseguito con la calcolatrice a mano anni 50

    Comment by Marcello Meneghin — 21 Febbraio 2011 @ 06:29
  4. Caro Marcello , ti ringrazio per la tua splendida collaborazione per la conservazione della storia della nostra societa’ !!

    Ciao
    Rino

    Comment by Rino — 21 Febbraio 2011 @ 23:35
  5. Oramai che ci siamo vi invito a leggere il mio articolo “Topografia pratica anni 50” in quanto sono descritti i metodi di calcolo di quei tempi fatti a mano, con i logaritmi oppure o con le macchine calcolatrici manuali. Cliccare :
    http://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/miscellaneaindicegenerale/topografiapratica/topogr_lug2005.html

    Comment by Marcello Meneghin — 31 Marzo 2011 @ 18:23
  6. Okkio a non confondere Keplero con Nepero 😉
    Il primo era un astronomo, era in corrispondenza con Schickard e utilizzò i logaritmi di Nepero per i suoi calcoli astronomici. Nepero, oltre ai logaritmi, ha introdotto in Europa l’uso dei “bastoncini”. Potrebbe anche averli inventati lui (non lo so), ma assomigliano troppo ad un metodo arabo per eseguire le moltiplicazioni

    Andrea

    Comment by Andrea — 19 Giugno 2012 @ 14:39
  7. Dimenticavo, una variante dei bastoncini di Nepero era inserita nella addizionatrice di Schickard per facilitare le moltiplicazioni (che restano non-automatiche). Sono i cilindri che costituiscono la parte superiore.

    Comment by Andrea — 19 Giugno 2012 @ 14:57
  8. Ho una calcolatrice Walther uguale a quella della foto, sarei curioso di sapere la data della sua creazione e che valore ha.. Per me quello affettivo non ha valore, rappresenta un po’ uno spaccato della storia della mia famiglia.
    Saluti e grazie

    Comment by Piero — 24 Marzo 2013 @ 18:38

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