Antico Telefono a Manovella Western Electric Company e breve Storia
Le foto in questione sono relative di un Antico Telefono da Parete a Manovella in Legno della Western Eletric Company….. ma chi è questa ???
e ……a quando risale il telefono ???
Negli stessi anni del telegrafo elettrico, inventori e scienziati propongono uno strumento nuovo e più potente: nasce il telefono, capace di trasportare la voce umana a distanze sempre crescenti.
Inizialmente immaginato come naturale sostituto del telegrafo, diventa un mezzo di comunicazione per tutti, in grado di modificare le abitudini sociali e ridisegnare le relazioni.
Nel 1876 Alexander Graham Bell (1847-1922), professore di fisiologia degli organi vocali all’Università di Boston, applicandosi a problemi di rieducazione degli audiolesi studia le vibrazioni prodotte dal suono arrivò a realizzare un trasmettitore e ricevitore elettromagnetico per la trasmissione a distanza dei suoni e ne ottiene il brevetto.
Una lunga disputa giudiziaria oppone Meucci e Bell per la priorità del brevetto.
Nel frattempo Bell fonda una compagnia telefonica, la Bell Company, che sigla accordi con la potentissima compagnia dei telegrafi, la Western Telegraph.
innovazioni tecnologiche e portò importanti sviluppi poi in produzione industriale. La Bell acquisì la Western Electric nel 1881.
La disputa giudiziaria si conclude con l’accertamento della priorità dell’invenzione di Meucci (sentenza della Corte Suprema degli U.S.A.) ma il brevetto era però già scaduto da 13 anni. L’11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto, storicamente, ad Antonio Meucci la paternità del telefono.
Nel 1877 i fratelli Gerosa di Milano producono i primi apparecchi telefonici italiani su brevetto di Bell. Il 30 dicembre viene effettuato il primo esperimento di collegamento telefonico in Italia, a Milano, tra la caserma centrale dei pompieri di Palazzo Marino e la stazione degli omnibus di Porta Venezia.
Il 28 febbraio 1878 viene effettuata, alla presenza della famiglia reale, la prima sperimentazione ufficiale della telefonia in Italia con un collegamento tra il Palazzo del Quirinale e l’ufficio telegrafico di Tivoli.
“L’esito dell’esperimento fu felicissimo e le LL.MM. se ne mostrarono pienamente soddisfatte” recita la Relazione statistica sui telegrafi del Regno d’Italia dell’anno 1878.
A partire dal 1881 negli usa, però, sono i banchieri, gli agenti di cambio o le ferrovie a usare intensamente i primi servizi telefonici, seguiti da imprenditori e professionisti. Il telefono era considerato un “telegrafo parlante” più rapido e comodo dell’apparecchio inventato da
Morse e gli abbonati potevano comunicare solo con utenti della stessa rete urbana.
Mentre nello stesso anno in Italia, il Ministro dei Lavori Pubblici emana il primo decreto di concessione per l’esercizio del servizio telefonico a privati (D.M. del 1 aprile 1881). Nel corso dell’anno vengono accordate 37 concessioni. Nelle grandi città il permesso a esercitare il servizio è accordato a più di un’impresa. Sono allacciati 900 abbonati.
Nel 1892 viene promulgata la prima legge che regolamenta il settore telefonico (L. n° 184 del 7 aprile 1892), la quale, pur lasciando formalmente campo libero all’iniziativa privata, di fatto ne scoraggia l’attività con la norma del riscatto gratuito da parte dello Stato degli impianti delle società a fine concessione, dopo 15 anni. Ciò rappresenta un sostanziale freno allo sviluppo del sistema telefonico italiano, che si troverà ben presto in ritardo sia rispetto ai principali paesi europei in cui è prevalsa l’iniziativa statale, sia rispetto a quelli in cui, come gli Stati Uniti, l’iniziativa privata è stata realmente libera di agire.
Nel 1903 le nuove invenzioni nel settore, tra cui il telefono a batteria centrale e i nuovi cavi della Western Electric con isolante in carta e aria, fanno compiere un notevole balzo in avanti alle comunicazioni a lunga distanza, rendendo possibile la realizzazione di reti telefoniche non limitate alle ristrette aree urbane, ma capaci di collegamenti regionali o nazionali. A Brescia vengono installati i primi impianti urbani a batteria centrale. Il governo italiano promulga una legge che autorizza lo Stato a costruire e a esercitare direttamente 34 linee telefoniche
interurbane per il collegamento dei capoluoghi di provincia.
Nel 1904 viene realizzato il primo collegamento interurbano tra Milano e Monza mentre nel 1907 il Ministero delle Poste e Telegrafi assume in gestione diretta gli impianti delle due più importanti concessionarie telefoniche private, la Società Generale Italiana dei telefoni e applicazioni
elettriche e la Società Telefonica Alta Italia, controllate in origine dalla Siemens-Halske e passate successivamente nell’orbita della Banca Commerciale Italiana. La nazionalizzazione di gran parte della rete telefonica non è seguita da un coerente programma di ammodernamento degli
impianti, benché esistano già tutti i requisiti tecnologici, come per esempio le centrali automatiche che consentirebbero la moltiplicazione del numero degli abbonati con un limitato incremento del personale di commutazione.
Da più parti si comincia a ritenere che, per assicurare lo sviluppo del servizio telefonico, sarebbe stato più opportuno orientarsi verso un esercizio pubblico/privato, riservando allo Stato solamente le reti a lunga distanza.
Per razionalizzare la gestione del servizio, nel 1923 cinque concessionarie private (Stipel, Telve, Timo, Set, Teti) assorbono le decine di concessionarie esistenti e si spartiscono il territorio italiano.
Il telefono perde ora la manovella di chiamata e la pila, mentre il microfono e il ricevitore si fondono in un corpo unico: nasce la “cornetta” (o microtelefono) e l’apparecchio diventa più leggero, compatto e facile da usare.
A partire dagli anni Cinquanta si assiste a un vero e proprio incremento nelle richieste di nuovi allacciamenti telefonici. Il boom economico, gli ingenti flussi migratori interni al nostro Paese e gli investimenti sulle infrastrutture sono tra i motivi principali di questa importante diffusione.I designer iniziano a ridefinire il telefono, facendo ampio uso di plastiche, colore e forme più adatte al nuovo uso sociale soprattutto tra i più giovani.
Ma qui avremo modo di parlarne nuovamente in futuro…
Un po’ di foto…..:
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CHE FORTEEEEEEEEEEEEE^^^^ INTERESSANTE ANCHE SE SONO PICCOLA
Comment by sara — 23 Ottobre 2011 @ 11:32