Non Solo Ferri Vecchi - CONSERVAZIONE DELLA STORIA DELLA NOSTRA SOCIETA'

Collezioni

29 Marzo 2010

La mia mini collezione di scatole di latta

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La mia minicollezione di scatole di latta

Oggi parliamo di un’altra delle mie mille piccole passioni, un’altra cioè delle mie mini – collezioni.
Parliano delle scatole di latta…

Anche le bellissime scatole di latta del passato, ora molto apprezzate dai collezionisti, raccontano la storia dei nostri avi, i loro interessi ed il loro gusto.

Per questo ci sono oggi tanti appassionati che le collezionano e ne studiano stile, periodo storico di diffusione, forma e artista al quale si deve la decorazione….
Una passione che probabilmente è molto simile a quella di chi raccoglie lamette da barba o cartoline…

Ebbero diffusione tra la fine dell’Ottocento e gli anni quaranta del Novecento.

La mia minicollezione di scatole di latta

Nate per contenere dolci, biscotti, prodotti farmaceutici e cosmetici, assunsero un importante valore pubblicitario per le ditte produttrici, che talvolta si rivolgevano a veri e propri artisti per la realizzazione delle illustrazioni.

Ricchissime di immagini e di colori, piene di ornamenti dorati o più semplici e severe, esse ebbero il doppio compito

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Attrezzi

24 Marzo 2010

Antico Attrezzo per creare tappi o guarnizioni di sughero e storia del sughero

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Attrezzo percreare tappi o guarnizioni di sughero

Ieri abbiamo parlato del cavatappi e della sua storia ( Vedi post ). E come vi avevo già anticipato, oggi parliamo del tappo. 

Apriamo l’argomento con questo attrezzo dell’800, che serviva proprio per ritagliare tappi o guarnizioni di sughero il cui funzionamento è molto chiaro dalle immagini. 

Forse qualche riflessione in più, è meglio farla sul materiale con cui vengono fatti i tappi e visto che la maggior parte sono fatti di sughero, parleremo anche di questo. 

Proprio riguardo al tappo di sughero, il mondo del vino è precipitato in una profonda diatriba: c’è chi crede che sia l’unico sigillo valido da apporre alla bottiglia, e chi non è affatto dello stesso avviso e propone di fare un passo avanti nella tecnologia utilizzando qualcosa di più affidabile.
Del resto, per ottenere un prodotto enologico di qualità, è indispensabile miscelare sapientemente la competenza e le applicazioni tecnologiche con la poesia e la passione : la realizzazione di un vino non deve essere solo perfetto e prevedibile, ma con un’anima, capace di regalare emozioni

Molte di queste innovazioni tecnologiche hanno riguardato nel tempo i contenitori utilizzati per contenere e trasportare il vino, così come lo strumento per sigillarli.

La bottiglia di vetro è stata importante nella storia del vino
, poiché permette un invecchiamento a lungo termine del vino. Il vetro ha tutte le qualità richieste per una lunga conservazione: trasparente, igienico e riesce ad escludere completamente l’aria. Diede anche il via all’imbottigliamento diretto da parte del produttore, piuttosto che da parte del mercante di vino. 

In precedenza il vino veniva venduto a barili (e ancor prima in anfore) ed eventualmente imbottigliato solo nella bottega del mercante. Le prime tracce storiche inerenti alle origini della bottiglia in vetro risalgono al I secolo d.C., quando nei territori siriani vennero realizzati, per la prima volta, piccoli contenitori di vetro tramite la tecnica del soffio nella pasta semi-liquida, che divergevano dai prodotti precedenti, tipicamente a forma di anfore e brocche e aventi pareti notevolmente più spesse a causa del procedimento tecnico tradizionale della colata del vetro in stampi….e da allora le cose non cambiarono poi di molto, tranne forse che per le forme e il colore. 

Ricordo anche, come spiegato nel post di ieri, che per un certo tempo la bottiglia di vetro venne anche vietata per il commercio del vino

Interessante sapere che esiste anche il “Museo Del Vetro e Della Bottiglia” a Sant’Angelo ScaloMontalcino (Siena). 

A partire dalla metà del secondo millennio, invece, l’idea di usufruire della corteccia della quercia da sughero per garantirne la corretta conservazione nella chiusura, dischiuse scenari inimmaginabili 

Antico attrezzoper creare tappi o guarnizioni di sughero

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Articolo

23 Marzo 2010

Collezione di Cavatappi o Levaturaccioli e storia del cavatappi

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Mini Collezionedi Cavatappi

Oggi vi parlo di un’altra delle mie mini collezioni….. quella dei cavatappi.

Si chiama cavatappi, ma qualcuno lo chiama leva tappi, stappa bottiglie, sturabottiglie o cavaturaccioli, in dialetto piemontese è il tirabuscion o tirabissun, in genovese tirabisciùn, in napoletano o emiliano tirabusciò ma a Cesena-Gambettola lo chiamano tirabussòn… in toscano stappino, apribottiglie, cavaturaccioli, tirabusciò (da alcuni anziani), in calabrese stippabuttiglia mentre in barese si dice “u  apr’bottiglj” (l’apribottiglia).

Ma qualunque sia il suo nome, l’utilizzo è quello di levare i tappi alle bottiglie e in particolare a quelle di vino.

Un piccolo utensile che conserviamo nel cassetto della cucina, quasi insignificante eppure indispensabile strumento domestico che utilizziamo quotidianamente.

Ma per chi apprezza i piaceri della tavola e il buon vino aprire una bottiglia è quasi un rito che richiede dei movimenti particolari e che in quel semplice gesto di stappare una bottiglia di vino ne fanno un’arte così
come arte sarà poi il versarlo nei bicchieri o nei calici.

La passione quindi per questo accessorio vanta collezionisti in tutto il mondo, libri e anche interessanti musei ( ricordo inoltre l’Associazione Italiana Collezionisti Cavatappi ).

Ma come nasce il cavatappi e quando e dove ?

Inizialmente i contenitori in vetro servivano per conservare la birra e il sidro, boccette piccole erano usate per i profumi e i medicinali, ma anche per l’inchiostro, mentre l’utilizzo come contenitore per il vino si ebbe solo più tardi.

Mini Collezionedi Cavatappi

All’inizio del XVIII secolo il contenitore di vetro a bottiglia era un oggetto raro, costoso, fragile e dalla capacità non sempre uguale. In Italia sino al 1728 il commercio del vino
in

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Da Cucire

20 Marzo 2010

Bellissima macchina da cucire Renania della Junker & Ruh

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Antica macchina da cucire Renania della Junker & Ruh

 

Devo ammettere che non è in perfette condizioni e che avrebbe bisogno di un piccolo restauro. Ma quando l’ho trovata in un mercatino mi è piacciuta molto.
Forse per la sua meccanica “robusta”.  

E’ infatti di fabbricazione tedesca, e questa risale al 1878.  

Antica macchina da cucire Renania della Junker & Ruh

La Junker e Ruh è stata fondata nel 1870 a Karlsruhe, Baden.

Ha toccato in qualche periodo anche i 1.200 dipendenti.  

Ha da sempre lavorato nel settore della macchina da cucire e e delle stufe americane, cioè  le stufe a gas (per questo aveva una fabbrica (more…)

Attrezzi

19 Marzo 2010

Antiche manette a catenella ex dotazione delle Forze dell’Ordine

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Antiche manettea catenella

Antiche manette a catenella, ex dotazione delle forze dell’ordine dalla fine del 1800 a circa 30-40 anni orsono, complete di lucchetto e chiave.

Le manette sono uno dei mezzi di coercizione fisica, e rappresentano lo strumento finalizzato ad immobilizzare quei soggetti che sono potenzialmente od effettivamente aggressivi e pericolosi.

Non esiste legge o regolamento che indichi quando è opportuno o meno l’utilizzo delle stesse ma è l’interpretazione dell’agente operante l’elemento che innesca il processo della limitazione della libertà personale.
Già comunque nei regolamenti del 1911 dei Carabinieri ora non più in vigore si fanno notare i riguardi dovuti all’umanità !

Generalmente sono formate da due semi-strutture di forma ovoidale, collegate da una catena o da una sorta di cardine. Ciascuna semi-struttura ha un elemento rotante che si innesta su un settore dentato al fine di agganciare stabilmente ed in modo rapido e pratico il polso della persona. Senza chiave, il soggetto “vincolato” non riesce ad allontanare le mani una dall’altra per più che pochi centimetri, rendendo difficoltosa,

Antiche manettea catenella

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Attrezzi

18 Marzo 2010

Antico Affilalamette da barba in bachelite a centrifuga Rotor e la Raganella

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Affilalamette in Ferro e Bachelite Rotor

  

Vi avevo già parlato delle lamette da barba e delle collezionisti di lamette (vedi post) , e vi avevo già parlato di un affila lamette a corda in bachelite (vedi post) . Quindi oggi passiamo direttamente ad un nuovo articolo, un po’ particolare.

Si tratta di un altro affila lamette in ferro e bachelite ( vedi precedente posto cos’è la bachelite ) a centrifuga. 

L’utilizzo di questo strumento è piuttosto semplice : si inserisce la lametta nell’apposita sede e la si blocca. A questo punto si inizia con il movimento delle mani a farlo ruotare. La lametta in questo modo si struscia sul pezzo in
bachelite e in questo modo si affila.  

A dire il vero più che un affilalamette sembra  

  

Affilalamette in Ferro e Bachelite Rotor

  quasi una “raganella”.  

Ve la ricordate ?  

La raganella è uno strumento musicale idiofono dal suono simile al gracidio delle rane, da cui il nome.

È costituita da una ruota di legno dentata e montata su di un perno che serve da manico. Agitando il manico, la ruota gira, strisciando contro una lamina di legno o metallo e producendo il caratteristico suono. Assai diffusa come strumento popolare, la raganella è talvolta usata anche in orchestra. Usato anche durante la settimana santa, aveva la funzione di richiamare, di svegliare (more…)

Bilance

17 Marzo 2010

Antica Bilancia per pesare (determinare) l’acqua nel burro e il Dr.Niklaus Gerber

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Bilancia pesa acqua nel burro Gerber

Tra le varie bilance in mio possesso c’è anche questo articolo che ritengo interessante.

E’ una bilancia in grado di pesare la quantità di acqua presente nel burro. A dire il vero il termine giusto è determinare la percentuale di acqua presente nel burro.  

E’ la Bilancia modello Superior A – Fabbrica Prodotti Chimici Dr.Vittorio Sacco – Milano.  

Riporta poi una etichetta interessante : Dr.Gerber Original.  

Chie era costui ?  

Niklaus Gerber nacque nel 1850 ed era un chimico svizzero che studiò all’università di Berna e di Zurigo, ma anche a Parigi e Monaco e si specializzò nell’ambiente lattiero-caseari.  

Nel 1887 fondò la United Dairies of Zurich, che studiava principalmente tutti i problemi nel commercio del latte e derivati :
la qualità del latte crudo, l’igiene, le frodi commerciali di chi diluiva il latte con l’acqua e quindi i test che si potevano eseguire per testare la qualità dello stesso.  

Nel 1892 sviluppò e brevetto un metodo di analisi del grasso contenuto nel latte relativamente pratico
  

Bilancia pesa acqua nel burro Gerber

e veloce chiamato in principio “Acid-Butyrometry” e successivamente Metodo Gerber.  

La determinazione della percentuale di grasso nel latte è (more…)

Attrezzi

16 Marzo 2010

L’uovo o ovetto di legno per riparare i calzini

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L'ovetto dilegno per rammendare i calzini

Qualche giorno fa, mentre scrivevo l’articolo sulla macchina da cucire, quando parlavo delle giovani ( e forse anche meno giovani) d’oggi e della passione per il cucito, mi è tornato per la mente un oggetto che spesso appariva nei cestino per il cucito, in mezzo a forbici, ditali, aghi e fili vari, spille di sicurezza etc….

Parlo dell’uovo o ovetto per rammendare o riparare i calzini.

Ci sono ancora donne che lo usano?
A casa mia ho ancora quello di mia madre, ma mia moglie non l’ha mai adoperato (anche lei era una di quelle che non hanno questa passione).

Penso che ormai sia un oggetto di antiquariato e lo trattiamo per tale, certo che le nuove generazioni forse non sa a che cosa serve; quando al mercato vendono 3 paia di calzini a 4 euro, vale la pena ripare quelli rotti??

Con i tempi che corrono certamente si, ed in futuro ancora di più se continua così, per molte persone…

L'ovetto dilegno per rammendare i calzini

A volte nelle cucitura della punta dei calzini o nei talloni si creano dei buchi dovuti spesso (more…)

Giocattoli

15 Marzo 2010

Proiettore View-Master Sawyer’s Junior Projector ( Anni 50 ) in bachelite

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ProiettoreView-Master Sawyer's Junior Projector

E’ sempre un piacere rispolverare qualche ricordo, e ancora di più se questo è legato alla propria infanzia o al fascino prodotto dai racconti degli anziani e dal loro riproporsi come legante tra quello che è stato il nostro passato con il nostro presente.

E anche i meno giovani sembrano ritornare bambini al richiamo dei  ricordi di gioventù.

PubblicitàProiettore View-Master Sawyer's Junior Projector

E’ così anche oggi rispolveriamo un vecchio gioco….

E si, basta proprio poco per ritrovarsi e riscoprirsi ragazzi, o addirittura bambini, magari intorno a una trottola, o più semplicemente farsi trasportare dal vento insieme ad un aquilone costruito da mani sapienti o in tanti altri modi a noi spesso sconosciuti ma che hanno visto crescere in quegli stessi quartieri in cui abitiamo noi, i nostri genitori ed ancor prima i nostri nonni. Quartieri che forse una volta erano “contrade”. Ma non cambiava comunque il fatto che quando qualcuno aveva un gioco come questo, spesso ci si radunava
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Da Cucire

14 Marzo 2010

Antica Macchina “The Improved Dolly Varden” (1870) e storia della macchina da cucire

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Antica Macchina da Cucire The Improved Dolly Varden

Questo bel modello del 1870 , “The improved Dolly Varden” è della Johnson, Clark & Co, azienda americana fondata nel 1860 in Massachusetts che venne rilevata nel 1882 dalla New Home Sewing Machine Company  e che iniziò ad uscire con il marchio The Gold Medal Sewing Machine Company.

In molte case, anche in quelle che non sono di un “matto che raccoglie cose strane o ferri vecchi”, possiamo trovare delle macchine da cucire ( o anche dette macchine per cucire o cucitrice ).

Ne possiamo trovare nei vari mercatini dell’antiquariato, ma penso che molte sia saltate fuori dalle varie soffitte o garage dei nonni.

In quasi tutte le case, infatti, una volta c’erano queste vecchie macchine da cucire, spesso  vicino la finestra.
Erano davvero minimali, e gli accessori erano per lo più piccoli cassetto in cui venivano custoditi aghi, fili, spilli e bottoni di tutti i tipi.

Quand’eravamo piccoli, sicuramente in molti siamo rimasti colpiti e affascinati nel vedere mamma o nonna (che possiamo definire sarte provette) alle prese con le stoffe, mentre il pedale andava  su e giù quasi melodicamente.
E magari spesso ci siamo chiesti come mai queste vecchie macchine non venissero buttate per prenderne una nuova.

Ci si cuciva di tutto, dai pantaloni (quante toppe alle ginocchia !!! ) alle camicie ai cappotti.
Allora era diverso, man mano che si cresceva i capi che erano diventati piccoli venivano passati al fratello più giovane, e tutto ciò era assolutamente normale, e forse anche queste
 

Antica Macchina da Cucire The Improved Dolly Varden

cose contribuivano a rendere una famiglia più unita.
In tanti ci siamo addormentato tante volte cullati dal suono della macchina da cucire su cui lavoravano dopo che tutti si era a letto, per confezionare gonne, camicie, pantaloni e quant’altro.
Sappiamo tutti che la macchina da cucire  è un’apparecchiatura meccanica ( o oggi elettromeccanica ) impiegata per unire mediante una cucitura, stoffe o pelli attraverso il passaggio di uno o più (more…)

Varie

13 Marzo 2010

Antico Aspirapolvere Vorwerk Folletto … dal grammofono all’aspirapolvere !

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Aspirapolvere oscopa elettrica Vorwerk Folletto Modello 47

 

Aspirapolvere o scopa elettrica Vorwerk Folletto  Modello 47 brevetto matricola 26927 90 watt 160 volt 

Perchè ho nella mia collezione anche questo utile (anche se ormai antico) accessorio? 

Questo oggetto l’ho acquistato al mercatino dell’antiquariato di Soave.
Spesso chi guarda questo “cimelio storico” in vendita lo guarda come oggetto usato ma ancora utile, quindi con lo spirito di osservazione se può funzionare o no.
Io invece quando acquisto qualche oggetto che ritengo storico o importante, la mia prima osservazione è di guardare se l’oggetto è brevettato o no (se lo è più facile avere qualche documentazione storica relativa all’oggetto stesso – vedi anche precedente articolo relativo i Brevetti ). 

Nella fattispecie del Folletto 47, poi, mi ha colpito il portasacchi che è di bachelite (quindi oggetto comunque interessante per la mia collezione di oggetti fatti in questo materiale – Vedi articolo sulla Bachelite ) , la presa di
corrente che ha le boccole sempre in bachelite ( questa è anche predisposta a lato del medesimo per accessori quali lampade e simili) e il manico smontabile ( per occupare meno spazi quando riposto ). 

Inoltre essendo questo modello degli anni 30 l’ho paragonato ad altri due modelli più recenti che ho in casa ( di cui uno l’ho utilizzo per più di 40 anni ed è tuttora funzionante e ho pensato al valore storico del medesimo. 

Ed in effetti copia di questo modello è esposto anche al Museo  Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano proprio per il suo valore storico. 

Infatti non tutti sanno che il primo apparecchio è nato negli anni successivi 

Aspirapolvere oscopa elettrica Vorwerk Folletto Modello 47

 

alla crisi del 1929 dalla trasformazione di un grammofono

Una circostanza che ha attirato l’attenzione del mondo scientifico, tanto che la serie storica degli apparecchi Vorwerk è stata (more…)

Da Scrivere

12 Marzo 2010

Antica Macchina da scrivere ( o per scrivere ) AEG Mignon

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Macchina Da Scrivere AEG Mignon

Macchina per scrivere a indice MIGNON AEG ( Allgemeine Electrizitäts Gesellschaft ) Deutsche Werke Berlin del 1903

Questo modello è apparso sul mercato sul mercato nel 1905.
Dal punto di vista tipologico, questa macchina può essere considerata sia ad indice posizionabile, dato che la scelta del carattere da stampare avviene mediante indice, sia ad elementi intercambiabili, visto che è possibile cambiare l’alfabeto sostituendo il cilindro portacaratteri e il quadrante.
Muovendo longitudinalmente il puntatore sul quadrante con la mano sinistra, si trasmette il movimento al cilindro che ruota nella posizione corrispondente al carattere selezionato. Abbassando il tasto destro il cilindro scatta in avanti, battendo il carattere sul foglio di carta nel rullo. Il tasto sinistro serve per la spaziatura. L’inchiostrazione avviene mediante nastro inchiostrato. Attraverso un sistema di scappamento, il carrello portacarta compie uno spostamento ad ogni battuta di tasto, permettendo la composizione di una riga. 

Macchina Da Scrivere AEG Mignon

 

Le macchine per scrivere Mignon della A.E.G. furono le più diffuse tra le macchine a tasto unico, rimanendo molto popolari fino all’ultimo anno di produzione nel 1934, grazie alla semplicità del funzionamento, all’economicità e alla velocità di utilizzo; un operatore esperto poteva raggiungere infatti la velocità di 250-300 caratteri al minuto.
Il quadrante e il cilindro portacaratteri erano sostituibili per l’adattamento ai diversi (more…)

Oggetti Vari

11 Marzo 2010

Il binocolo da teatro e la storia del teatro

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Antico Binocolo da Teatro

Il binocolo è il più versatile strumento ottico per la visione binoculare e dall’uso più diretto.
E’ formato da un sistema di due cannocchiali o telescopi accoppiati, perfettamente paralleli per ottenere una visione binoculare che restituisce una porzione ingrandita dello spazio in direzione del quale è puntato l’oggetto.  

Il termine binocolo deriva appunto dal latino binoculus, “due occhi”, e fa ovviamente riferimento alla possibilità di utilizzare entrambi gli occhi per lo strumento ed è questa la principale differenza rispetto al telescopio o al cannocchiale, il cui funzionamento è invece regolato sull’utilizzo di un solo occhio, dunque meno comodi ed ergonomici.  

Possono essere a rifrazione o prismatici.
Nella parte anteriore di ciascun cannocchiale c’è l’obiettivo, una lente che raccoglie la luce, in quella posteriore c’è l’oculare, una lente più piccola che serve per ingrandire l’immagine.
I binocoli a rifrazione o da teatro hanno obiettivi di circa 2,5 centimetri di diametro e ingrandiscono le immagini mediamente fino a tre volte.
I prismatici hanno obiettivi più grandi e permettono ingrandimenti superiori. Esistono in commercio due categorie che si differenziano per il sistema di costruzione: i tradizionali e classici binocoli con prismi di Porro (dal nome dell’inventore, il fisico italiano Ignazio Porro) e quelli con prismi a tetto. Difatti un binocolo fornito di sole lenti darebbe immagini capovolte. Per ‘raddrizzarle’ vengono 

Antico Binocolo da Teatro

 

usati dei sistemi di inversione costituiti da prismi.
I binocoli con prismi di Porro hanno la consueta forma allargata e complessità di costruzione più semplice, mentre i binocoli con prismi a tetto,dalla forma diritta e compatta, con gli oculari allineati con gli obiettivi, sono più complessi e richiedono livelli (more…)

Attrezzi

10 Marzo 2010

Antico campionatore per farine, cereali, caffè o granulati in ferro dell’800

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Antico Campionatore per cereali in ferro

 

Le importazioni ed esportazioni di cereali ( o più in generale il commercio ) venivano effettuate con le navi. Gli imballi erano per lo più sacchi di juta ben legati, affinchè il prodotto non andasse disperso.    

Negli scambi, durante i carichi e scarichi, i prodotti venivano controllati affinchè durante il viaggio non avessero subito mutamenti rispetto a quanto pattuito e pertanto si dovevano controllare gli stessi su una moltitudine di sacchi, affinche la quantità e qualità non fosse diversa da un sacco all’altro.
Con questa punta in ferro a piramide ed all’interno cava, si forava il sacco e in base alla profondità di affondo nel sacco stesso defluiva   

Antico Campionatore per cereali in ferro

  

più o meno una quantità del prodotto da campionare. Questo sistema permetteva di evitare di aprire o chiudere i sacchi stessi con lacci, lacciuli e sigilli apposti nei medesimi. Lasciava tuttavia dei piccoli fori che si chiudevano da soli o comunque di dimensioni trascurabili in quanto la juta tendeva poi a tornare come (more…)

Attrezzi

6 Marzo 2010

Temperamatite a Manovella Eberhard Faber Van Dyke e storia del disegno ( o della matita )

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Temperamatite a Manovella Eberhard Faber

Anche oggi vi presento un temperamatite a manovella. 

Vi avevo già parlato di questo tipo di temperamatite in un precedente post ( Vedi articolo ), dei miei ricordi associati ad esso,e vi avevo già parlato anche della matita copiativa. 

Cercando un po’ di informazioni sulla marca di questo temperamatite, la Eberhard Faber Inc., mi sono imbattuto anche in interessanti informazioni riguardo la storia della matita e/o la storia del disegno. 

Andiamo per ordine. 

 

La Eberhard Faber, Inc. è una società fondata nel 1849 da John Eberhard Faber ed è rimasta per moltissimi anni di proprieta della famiglia. La produzione e il commercio di questa azienda riguardava prevalentemente cancelleria di base quali matite, gomme, elastici, marcatori, adesivi, cancellini, ecc. Con sede in Pennsylvania (usa), la società ha oggi filiali in Germania e in Canada, partnership in Venezuela e Colombia, e
licenziatari in Argentina, Brasile, El Salvador, Perù, Siria, Turchia e Filippine. Nel 1971 la società fu riorganizzata dopo diversi anni di scarse prestazioni ( e qualche anno con risultati di bilancio in rosso). Questo perchè, il mercato matita, nel quale la società aveva per il 40 per cento del suo fatturato, attraversò una profonda crisi e l’azienda affrontò dure guerre di prezzo con la concorrenza . 

Storia del disegno

Ma perchè proprio un’azienda di matite ?
John Eberhard Faber (6 dicembre 1822 – 2 marzo 1879) nacque a Stein, in Baviera ( Germania ). Suo padre, George Leonard Faber, era un discendente della famiglia Faber, nome famoso nel mercato del legno, e produceva “matite di piombo“. John abbandonò presto gli studi per dedicarsi ad una carriera nel settore del commercio in America.  Si è trasferì negli Stati Uniti nel 1848 e nel 1849 aprì un negozio di (more…)