Vecchio acciarino con pietrina e storia dell’acciarino e accendino
Accendere il fuoco, ai nostri tempi, è cosa facile e ovvia con molteplici metodi possibili, dai fiammiferi agli accendini.
Una volta, la faccenda era diversa.
Fino alla fine del diciannovesimo secolo, i fiammiferi erano ancora cose rare e a volte pericolose.
L’accensione del fuoco avveniva con metodi che oggi sono staticompletamente dimenticati.
Le prime testimonianze archeologiche di focolari primitivi risalgono a circa 500.000 anni fa.
Sembra però che il controllo del fuoco divenne più frequente intorno ai 250.000 anni fa.
All’inizio, gli uomini primitivi sfruttavano fuochi accesi da cause naturali, quali fulmini o eruzioni vulcaniche, soltanto più recentemente essi impararono ad accenderlo da soli.
Vi siete mai chiesti come facessero gli uomini primitivi ad accendere il fuoco dal momento che non avevano fiammiferi nè tanto meno accendini a gas?
Eppure ci riuscivano! Poichè non vivevano in case confortevoli e dotate di riscaldamento come le nostre, ma vivevano in capanne esposte ai gelidi venti invernali, alla pioggia e alla neve, essi erano certamente molto più motivati di noi ad avere un fuoco
acceso. Di questo si avvantaggiarono soprattutto gli uomini che dall’Africa si erano stanziati in zone climatiche più fredde quali l’Europa e l’Asia.
Il fuoco non significava solo potersi scaldare, ma anche potere cuocere del cibo e mangiare qualcosa di caldo. Poteva servire anche per avere un po’ di luce di notte e soprattutto per tenere lontane i grandi carnivori.
Il fuoco serviva anche agli antichi sacerdoti perchè attraverso le sue fiamme parlava loro di cose successe in tempi remoti e di cose che sarebbero avvenute in un lontano futuro.
Insomma, bisognava saperlo accendere!
Gli uomini primitivi seguivano mandrie di animali durante le loro migrazioni e sapevano anche come portare con sè delle braci in un apposito
(more…)